Cuore di quercia: terzo appuntamento per Cinescuola al Sociale di Omegna
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Il film ci porta in un bosco, al cospetto di una quercia secolare, ricordandoci il valore della biodiversità.

Nessuna presenza umana e nessun dialogo fatto di parole in questo film dei registi francesi Laurent Charbonnier e Michel Seydoux. Solo protagonisti animali e vita arborea che si intrecciano e conducono la narrazione, coinvolgendo lo spettatore in una vera esperienza sensoriale.
Tutto si svolge intorno a una grande quercia, possente e longeva, ai bordi del bosco e sulle rive di un piccolo lago. Un ecosistema perfetto in cui interagiscono, non sempre pacificamente, innumerevoli specie, mentre le stagioni seguono il loro corso. È il ciclo della vita.
All’ombra di questo albero secolare vivono topolini selvatici, scoiattoli rossi, barbagianni, astore e cinciarelle, tassi e cinghiali, nutrie, ricci, caprioli. E ancora picchi e curculionidi, formiche e larve. Fanno la loro comparsa anche il balanino delle ghiande e il pericoloso colubro di Esculapio.
La natura è presentata dal punto di vista degli animali che la abitano, le immagini sono nitide e accurate, i colori vividi e intensi, i particolari appaiono perfetti. Anche le inquadrature contribuiscono a inserirci totalmente nel clima del bosco, talvolta planando dall’alto sull’ambiente, talvolta infilandosi nel sottosuolo tra le radici che crescono nel terreno un millimetro alla volta. Suoni e rumori sono particolarmente realistici, forti e coinvolgenti: il fruscio del vento tra le fronde, il ronzio delle api, lo scroscio della pioggia, il grugnito dei cinghiali, il bramito del cervo, il guaire della volpe.
Chi guarda lo schermo non può che assistere partecipando con trepidazione ai momenti di pericolo e ammirando con tenerezza i cuccioli appena nati. Allo spettatore sembra di partecipare alle vicende della natura: un inseguimento tra le fronde, un allagamento delle tane, un temporale da cui ripararsi, l’attacco di un serpente al nido delle ghiandaie.
Si tratta di una vera esperienza immersiva, di una “avventura” rigenerante che ci riconnette con la natura. “La quercia e i suoi abitanti” non è solo un documentario naturalistico, ma una vera narrazione che celebra la bellezza dell’ecosistema e ci invita a riscoprire il valore della biodiversità.
Efficace, anche se spiazzante, la scelta di non mettere presenze umane. Questa modalità ci costringe a porre l’attenzione verso un mondo parallelo al nostro, a cui spesso non facciamo caso, ma che cresce e palpita vicino a noi e di cui noi (dovremmo ricordarcelo) facciamo parte.
Classe 2a TUR